foto


12 Luglio 2021

SIETE PRONTI PER LA TREBBIATURA DELL’ORZO?

Sono arrivati i primi forti caldi, questo per noi vuol dire che l’orzo è secco al punto giusto!
Siamo pronti a immergerci nelle bionde fronde e cominciare il raccolto!
La trebbiatura è un gran momento, sia per la produzione sia per lo spirito.
Intorno a questa pratica sono nate ballate e leggende, perché è un momento magico, quasi intimo tra la natura e noi comuni mortali che ne assaporiamo i frutti. Vorremmo mostrarvi la magia, il percorso del nostro orzo, prima che diventi birra, prima che diventi convivialità. Vogliamo mostrarvi il potenziale racchiuso in un chicco.

LA TREBBIATURA A OLTRERMONDO

La prima selezione dell’orzo avviene direttamente in campo. Esaminiamo i chicchi scegliendo solo i più tosti, i più sani, i migliori. Lo ripuliamo da altri semi, lo soffiamo, lo soppesiamo in mano con orgoglio, chicco per chicco.
A questo punto siamo pronti per stoccarlo nei sacconi e portarlo alla nostra cella frigo esterna dove rimarrà per circa 60 giorni, dopodiché, sarà pronto per germinare.
Ma se è vero che gli esami non finiscono mai, anche per l’orzo, le prove continuano: terminato il periodo di dormienza, verrà analizzato per valutare se ha le caratteristiche opportune per diventare malto, se la valutazione sarà positiva, affronterà un secondo esame dove verrà analizzato per vedere se contiene alfa tossine e se è conforme al mercato alimentare.
Gli amici della” Malteria Italiana Artigianale” si occuperanno di tutto questo. Appena riceveremo un loro ok, saremo pronti a mandargli i nostri primi 100 quintali che torneranno da noi sotto forma di malto. Non un malto qualunque, ma un malto pensato proprio per Oltremondo. Un malto chiaro, utile per la produzione la base di tutte le nostre birre.
Dopo 2 settimane il nostro lotto è pronto per tornare a casa e siamo pronti a produrre nuove birre!

Immagine
Immagine

LA FESTA E LE BALLATE DI IERI E DI OGGI.

Come dicevamo, la trebbiatura è sempre stata una grande festa, sin dai tempi antichi, perché raccoglie tanta gente per tante ore nei campi, ma la stanchezza lascia il posto all’euforia, quando è il momento della VENTORA che come mostra l’etichetta della nostra birra omonima, illustrata da Davide Chiacchiarini, è tempo di una pausa, un orologio aggrappato alla mongolfiera … ed è subito merenda.

Il tempo di sciogliere la GLUPPA, la cesta o il sacchettino che il lavoratore porta nel campo. Un tempo, ancora più rigenerativa era la cena, dopo la battitura a mano nell’aia, ognuno portava qualcosa e si mangiava e ballava fino a tarda notte.
Ora son cambiati i mezzi, i tempi, ma non mancano i vicini che ti raggiungono nei campi per una birretta in compagnia, quando cala il sole … e le birrette avvolgono e celebrano quel senso di soddisfazione e stanchezza giornaliero.

Immagine

E a proposito di festa! Conoscete la ballata di John Barleycorn, che tradotto, sarebbe il nostro: Giovanni Chicco d’Orzo?!
E’ una leggendaria canzone del folklore inglese del 1600, una delle versioni più note è arrivata a noi tramite i traffic. Rappresenta la personificazione della birra e del whisky, della sua vita da chicco d’orzo, della sua crescita, della sua morte e della sua rinascita. Si dice che l’ultimo fascio di orzo veniva abbattuto con il lancio delle falci di tutti, così da dividerne le colpe. È una storia affascinante, che riassume un po’ il nostro percorso e quello di chi ci ha preceduto. Quindi prima di tornare nei campi, vi lasciamo con il testo di questa canzone. In alto le falci e in alto le birre e consacriamo questa rinascita!
Buona trebbiatura a tutti noi, che il raccolto sia abbondante e la sete dissetata!

JOHN BARLEYCORN MUST DIE

There were three men came out of the West
Their fortunes for to try
And these three men made a solemn vow
John Barleycorn must die
They've ploughed, they've sown, they've harrowed him in
Threw clods upon his head
And these three men made a solemn vow
John Barleycorn was dead
They've let him lie for a very long time
Till the rains from heaven did fall
And little Sir John sprung up his head
And so amazed them all
They've let him stand till midsummer's day
Till he looked both pale and wan
And little Sir John's grown a long, long beard
And so become a man
They've hired men with the scythes so sharp
To cut him off at the knee
They've rolled him and tied him by the way
Serving him most barbarously
They've hired men with the sharp pitchforks
Who pricked him to the heart
And the loader he has served him worse than that
For he's bound him to the cart
They've wheeled him around and around the field
Till they came unto a barn
And there they made a solemn oath
On poor John Barleycorn
They've hired men with the crab-tree sticks
To cut him skin from bone
And the miller he has served him worse than that
For he's ground him between two stones
And little Sir John and the nut-brown bowl
And he's brandy in the glass
And little Sir John and the nut-brown bowl
Proved the strongest man at last
The huntsman, he can't hunt the fox
Nor so loudly to blow his horn
And the tinker he can't mend kettle nor pot
Without a little Barleycorn

JOHN BARLEYCORN DEVE MORIRE

C’erano tre uomini che venivano da occidente,
per tentare la fortuna
e questi tre uomini fecero un solenne voto
John Barleycorn deve morire
loro avevano arato, avevano seminato, loro avevano dissodato
e avevano gettato zolle di terra sulla sua testa
e questi tre uomini fecero un solenne voto
John Barleycorn era morto
lo lasciarono giacere per un tempo molto lungo,
fino a che scese la pioggia dal cielo
e il piccolo sir John tirò fuori la sua testa
e lasciò tutti di stucco
loro l’avevano lasciato steso fino al giorno di mezza estate
e fino ad allora lui era sembrato pallido e smorto
e al piccolo Sir John crebbe una lunga lunga barba
e così divenne un uomo
Loro avevano assoldato uomini con falci veramente affilate
per tagliargli via le gambe
l’avevano avvolto e legato tutto attorno,
trattandolo nel modo più brutale
avevano assoldato uomini con i loro forconi affilati
che avevano conficcato nel (suo) cuore
e il carrettiere lo trattò peggio di così
perché lo legò al carro
e andarono con il carro tutto intorno al campo
finché arrivarono al granaio
e fecero un solenne giuramento
sul povero John Barleycorn
Assoldarono uomini con bastoni uncinati
per strappargli via la pelle dalle ossa
e il mugnaio lo trattò peggio di così
perché lo pressò tra due pietre
e il piccolo Sir John con la sua botte di noce
e la sua acquavite nel bicchiere
e il piccolo sir John con la sua botte di noce
dimostrò che era l’uomo più forte dopo tutto
Il cacciatore non può suonare il suo corno
così forte per cacciare la volpe
e lo stagnaio non può riparare un bricco o una pentola
senza un piccolo (sorso) di grano d’orzo.

foto